17 Gennaio 1925, New York
Il gruppo partecipa al funerale di Jackson Elias, presenziato da pochi intimi, e da alcuni giornalisti. Gli investigatori fanno la conoscenza di Jonah Kensington, l' editore di Jackson, e di Carlton Ramsey, il suo avvocato. Quest' ultimo li invita a seguirlo nel suo ufficio dopo il funerale per la lettura del testamento. Dopo il funerale vengono anche avvicinati da Rebecca Shosenburg, una giornalista interessata al misterioso omicidio.
Durante la lettura del testamento, Carlton informa gli investigatori come segue: Elias ha lasciato loro tutti i suoi averi, a patto che questi vengano usati per continuare la sua investigazione riguardo la spedizione Carlyle. Carlton si prenderà cura di gestire i fondi, e servirà anche come supporto logistico. Prima di concludere l' incontro, Carlton condivide una lettera scritta da Elias per i PG, e alcune copie di prove lasciate dal defunto relative alla sua investigazione:
- un biglietto da visita relativo alla fondazione Penhew, a Londra;
- una lettera indirizzata a Roger Carlyle, proveniente dal Cairo;
- una foto poco chiara di alcune imbarcazioni, probabilmente scattata in un porto del lontano oriente;
- una lettera indirizzata ad Elias, da parte di una bibliotecaria di Harvard.
I PG accettano di continuare l' investigazione, e lasciano l' ufficio di Carlton.
Durante la sera, Robert, Frank e George decidono di fare visita alla Ju-Ju House. Trovano il negozio chiuso, e quindi decidono di scassinare la porta d' entrata, ed entrare di soppiatto. Il negozio è pieno di artefatti africani, ma nulla di incriminante. Quando l' anziano gestore del negozio viene allertato da rumori sospetti, Frank e Robert se la danno a gambe, mentre George rimane per assalire l' anziano, e lo rende privo di sensi. Incerto sul da farsi, anche George abbandona il negozio.
I tre tornano sul luogo, contando sulle capacità mediche di Robert per farsi amici il gestore del negozio, ma Robert, forse a causa dello stress, non riesce a prestare le giuste cure all' uomo, e i tre vengono cacciati in malo modo dalla comunità afro-americana giunta in soccorso del vecchio Silas.
18 Gennaio 1925, New York
Gli investigatori si recano ad un incontro con Rebecca Shosenburg, giornalista del New York Times. La donna è impegnata a seguire il caso di Hilton Adams, l' uomo che a suo parere è stato ingiustamente accusato dei misteriosi omicidi avvenuti ad Harlem negli ultimi due anni. Quando condividono le loro informazioni, entrambe le parti concordano sull' innocenza di Hilton, e decidono di unire le loro forze. Rebecca organizzerà anche un incontro con la moglie di Hilton, Millie, che potrebbe far leva sul marito per convincerlo ad incontrarsi con i PG.
Durante il pomeriggio, Emilia si reca alla Ju-Ju House, mentre George aspetta in auto, per non fare notare la sua presenza. I due notano un uomo ben vestito lasciare il negozio, mentre infila una busta bella piena nella tasca della giacca. Emilia lo riconosce come uno dei detective presenti al 14o distretto di polizia durante la sua ultima visita.
Entrata nel negozio, Emilia viene accolta da Silas N'Kwane, l' anziano gestore. Nella stanza c'è anche un uomo dall' aria minacciosa, probabilmente li' a tenere d' occhio Silas dopo gli eventi della scorsa notte. Quando le domande di Emilia si fanno più pressanti, Silas sembra in difficoltà, e con uno sguardo implorante si rivolge verso l' uomo minaccioso. Quest' ultimo informa Emilia che il negozio sta chiudendo, e sordo alle sue proteste la rimuove fisicamente dal negozio, intimandole di non fare più ritorno.
Nel frattempo, Frank e Robert si recano alla Prospero House, per incontrarsi con l' editore di Jackson.
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